Il profumo di un traguardo

Ci sono profumi che restano.
Quello del panettone appena sfornato, ad esempio, è uno di quelli che non si dimenticano mai.
Quando Dissapore ci ha nominati Miglior Panettone Emergente 2024, la prima cosa che abbiamo fatto è stata aprire il forno.
Non per festeggiare, ma per ricordarci da dove tutto è iniziato: da un impasto che lievitava piano, in silenzio, dentro il nostro piccolo laboratorio di Atripalda.

“Non esistono premi senza radici. E le nostre radici profumano di farina, burro e Irpinia.”

Un riconoscimento che parla di tempo

Quel premio non è il risultato di una gara, ma di un cammino.
Di giorni passati ad ascoltare il lievito madre, di notti in cui l’impasto cresceva mentre il mondo dormiva, di prove, errori, intuizioni, pazienza.
Quando qualcuno riconosce valore in ciò che fai, non premia solo il risultato: premia il tempo che hai dedicato a capirlo.
E per noi questo è il significato più profondo di quel titolo: il tempo come atto d’amore.

Dietro ogni fetta, una filosofia

Il panettone che ha conquistato la giuria non nasce per stupire.
Nasce per essere vero.
Dentro ci sono solo ingredienti reali: farine italiane, burro di Normandia, canditi di arancia di Ribera e limone di Raito, miele d’Irpinia.
Niente aromi, niente scorciatoie.
Ogni elemento è scelto per armonia, non per effetto.
E ogni profumo racconta una parte della nostra filosofia: fare dolci che abbiano un’anima, che nascano dal pensiero e non dalla fretta.

Il valore della squadra silenziosa

Dietro il nome The Rag non ci siamo solo noi che impastiamo.
Ci sono mani che candiscono la frutta, che nutrono il lievito, che piegano le confezioni una per una.
C’è chi raccoglie le castagne, chi porta il miele, chi accende la luce del laboratorio prima dell’alba.
Questo premio appartiene a tutti loro.
Perché ogni gesto, ogni dettaglio, ogni attenzione contribuisce a creare quella morbidezza che oggi ha trovato riconoscimento.

“Il successo, per noi, è sapere che un’idea collettiva può diventare un profumo condiviso.”

Un ringraziamento che sa di futuro

Ricevere questo premio non chiude un percorso: lo apre.
Ci ricorda che la nostra direzione è quella giusta, ma che c’è ancora tanto da studiare, capire, migliorare.
Vogliamo continuare a far crescere i nostri lievitati come crescono le idee: lentamente, ma con convinzione.
L’obiettivo non è fare “il miglior panettone”, ma continuare a fare panettoni che parlino di noi, della nostra terra, del nostro modo di pensare.

Un traguardo che torna al punto di partenza

Quando la notizia è arrivata, nel laboratorio non ci sono stati brindisi rumorosi.
Solo un sorriso, un profumo e un pensiero condiviso: “Ce l’abbiamo fatta, ma non abbiamo finito.”
Il lievito madre continuava a respirare, e noi con lui.
Perché ogni riconoscimento, per quanto importante, è solo un modo diverso di ricordarsi perché si è iniziato: per amore delle cose vere.